CTCU e CEC chiedono maggiori tutele per i consumatori nei pagamenti con carte di credito nelle vendite online

Inoltrata una proposta di modifica di legge



Con il decreto legislativo n. 11/2010 era stata recepita in Italia la Direttiva 2007/64/CE, la quale regolamenta i servizi di pagamento nel mercato interno dell'Unione Europea. Il D.lgs. 11/2010 regola anche il cd. “chargeback”, ovvero la restituzione degli importi oggetto di contestazione tra possessore della carta di credito e istituto emittente. Ad avviso di chi si occupa di tutela dei consumatori, la tutela attualmente prevista dalla normativa appare insufficiente, in particolare quando si parla di acquisti effettuati in internet.

E' infatti in continuo aumento il numero dei consumatori che effettuano i propri acquisti in internet e che pagano con carta di credito. Ad avviso di chi scrive il livello di tutela nei pagamenti online per mezzo di carte di credito andrebbe incrementato.

Finora la legge italiana ha previsto il rimborso al proprietario/utilizzatore della carta dell'importo pagato soltanto in due casi, ovvero in caso di addebiti ingiustificati (leggasi uso fraudolento della carta), oppure in caso di pagamenti sì giustificati ma eseguiti in modo erroneo (esempio, doppio addebito dell'importo oppure addebito di un importo maggiore di quello dovuto).

Allo stato, non è invece prevista una specifica possibilità di rimborso in quei casi, in cui la merce o il servizio oggetto del contratto non venga consegnato, oppure nei casi in cui il venditore dichiari insolvenza o fallimento, con conseguente mancata consegna oppure mancata restituzione del prezzo d'acquisto.

“Nella prassi, in alcuni casi, gli emittenti tendono a risarcire spontaneamente i consumatori anche quando il venditore dichiari bancarotta; si vorrebbe ora ancorare tale diritto a favore dei consumatori anche dal punto di vista di un'esplicita previsione normativa” riassume Walther Andreaus, Direttore del Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU).

Le consulenti del Centro Europeo Consumatori (CEC) aggiungono: “Visto il crescente numero di consumatori che acquistano online, e alla luce del fatto che la Commissione Europea ha dichiarato obbiettivo prioritario ultimare il cd. mercato interno digitale, ci pare particolarmente importante aumentare i livelli di salvaguardia per i pagamenti con carte di credito. Questo aumenterebbe anche la fiducia dei consumatori nel commercio elettronico.”

Il CTCU ed il CEC hanno quindi elaborato una proposta di legge, che è stata trasmessa al Ministero dell'Economia e delle Finanze, competente in materia. Qualora tale proposta venisse recepita, in futuro, per i pagamenti con carta di credito i consumatori avrebbero diritto al chargeback anche in caso mancata consegna dei beni o servizi, oppure in caso di fallimento dell'impresa venditrice, usufruendo in tal modo di un maggiore livello di tutela rispetto ad oggi.


Comunicato stampa
Bolzano, 27/04/2016