Nuovo aumento tariffe TIM per il contratto Voce. A pagarne le spese, ancora, dopo i rincari dello scorso anno, le fasce più deboli che non usano i nuovi mezzi di comunicazione!


Per ca. 3 milioni di utenti la possibilità di recedere o migrare senza spese verso altro operatore entro fine marzo 2016!

Dal 1 aprile prossimo le tariffe del contratto Voce di TIM, il cui importo mensile è di 19 Euro al mese, passeranno da 10 cent al minuto a 20 cent al minuto con uno scatto alla risposta di ulteriori 20 cent, e i minuti calcolati anticipati ogni 60 secondi. Ad essere colpiti da questa maggiorazione saranno di nuovo e soprattutto gli anziani e comunque ca. 3 milioni di utenze in tutta Italia che non usano collegamenti internet e che mantengono la linea fissa solo ed esclusivamente per telefonare ed essere contattati, ovvero quel che è previsto dal servizio universale che il marchio TIM di Telecom Italia dovrebbe garantire per legge.

Ad aggravare ulteriormente i costi, è da ricordare anche l’aumento del costo per la spedizione della fattura (se non si sceglie la domiciliazione bancaria della bolletta), costo che si aggiunge al raddoppio di quello del bollettino postale con l’invio mensile della fattura rispetto a quanto accadeva una volta con la fatturazione bimestrale.

E anche il pagamento con bollettino postale è sempre stata prerogativa soprattutto degli anziani o delle fasce più deboli. Tim, insomma, spinge in tal modo i propri clienti a passare ad un’offerta “tutto compreso” con chiamate illimitate ma a 29 Euro mese, dopo che lo scorso anno l’AGCOM aveva costretto la Società a mantenere nelle proprie offerte un contratto a consumo.

“L’offerta Tutto compreso ci sembra totalmente inutile e soprattutto troppo costosa per coloro ai quali la linea telefonica serve solo in caso di necessità. Il problema”, sostiene Paola Francesconi del CTCU, “è che non c’è modo per difendersi, se non recedere dal contratto ed eliminare la linea fissa entro fine marzo, senza costi di disattivazione, inviando una comunicazione per raccomandata e allegando un documento d’identità”, oppure, sempre senza costi di disattivazione, migrare verso un altro operatore (il cosiddetto codice segreto necessario per migrare, si trova sulla prima pagina delle bollette TIM) mantenendo il proprio numero di telefono ma non prima di aver verificato le tariffe, magari con l’aiuto di un’associazione dei consumatori.

Comunicato stampa
Bolzano, 02/03/2016