Estate, sole, vacanze … e bollette telefoniche a tre zeri?

Stornati 1350 Euro di traffico extrasoglia!


Alla Sig.ra Giovanna, di ritorno da una vacanza in Sudamerica, è quasi venuto un colpo per lo spavento quando, controllando la bolletta dello smartphone, si è accorta che l'importo superava i 1500 Euro! Eppure si ricorda di essere stata attenta a non eccedere sia nel telefonare che nell'inviare sms.

Controllando meglio è risultato chiaro che il 90% dell'importo totale della fattura fosse riferito al traffico dati effettuato all'estero, nonostante la Sig.ra Giovanna durante la vacanza non abbia navigato in internet.

Confusa e soprattutto furiosa per questa poco piacevole sorpresa, si è presentata allo sportello del CTCU, dove il consulente per le telecomunicazioni ha subito capito qual'era l'origine di questo folle addebito, nonostante la cliente non avesse avuto la percezione ma soprattutto la volontà di navigare in rete.

“Purtroppo, la maggior parte della applicazioni che vengono scaricate sugli smartphone, per funzionare correttamente, hanno bisogno di una connessione internet”, spiega il consulente del CTCU. “Ciò significa molto semplicemente, che anche tenendo il telefono in tasca, questo si connette alla rete internet: succede perché applicazioni come quelle per leggere le e-mail (gmail, yahoo, ecc.), quelle di messaggistica istantanea (ad esempio WhatsApp, Threema, Facebook-messenger) o applicazioni informative (orari dei mezzi pubblici, applicazioni bancarie), ma anche applicazioni per il meteo hanno bisogno della connessione dati per potersi aggiornare e poter così funzionare in base ai nostri desideri. Quasi tutte le applicazioni poi, di tanto in tanto, hanno bisogno di un aggiornamento del programma stesso che, salvo impostazioni differenti, viene effettuato sempre tramite la connessione dati. A casa (cioè all'interno del nostro paese) questo non è un problema, perché i più hanno attivo un pacchetto con un'ampia o addirittura illimitata quantità di traffico internet da utilizzare. All'estero il tutto però è diverso, perché non ci sono le stesse tariffe e possono esserci costi letteralmente spropositati”, conclude il consulente del Centro.

E in questi casi cosa si può fare? Ecco qualche consiglio del CTCU

  • Prima di recarsi all'estero, salvo il caso in cui abbiate attiva un'offerta valida anche per paesi esteri (meglio chiederne sempre conferma), va disattivata la connessione dati e si rammenta di navigare o utilizzare le applicazioni solo tramite la rete wi-fi;
  • Gli operatori telefonici hanno l'obbligo di bloccare il traffico dati e comunicare al cliente il raggiungimento della soglia di 50 euro (salvo si abbia scelto una soglia superiore) e lo sblocco è consentito soltanto previa richiesta del cliente stesso, il quale è dunque consapevole della spesa;
  • Se tale procedura non venisse rispettata, bisogna inviare un reclamo scritto al proprio operatore ed attendere un riscontro. Non dovesse pervenire o non essere soddisfacente si può avviare una pratica di conciliazione;
  • Per chi ha bisogno della connessione ad internet anche all'estero, si consiglia di attivare un offerta con il proprio gestore prima di partire per le vacanze, oppure di comprarsi una scheda ricaricabile presso il luogo di destinazione;
  • Fare attenzione anche quando ci si reca in Svizzera, perché spesso vengono applicate tariffe extra-UE ed anche a quando si va in crociera, perché oltre a passare per molti paesi (con magari tariffazioni diverse), già a poche miglia dalla costa (anche in Italia), si telefona, invia SMS e naviga in roaming marittimo, il quale ha un costo molto elevato.

Per quel che riguarda la signora Giovanna, invece, grazie all'intervento del consulente del CTCU, la storia è a lieto fine: è riuscita a recuperare, con lo storno parziale della fattura, più dell'80% dell'importo totale, pagando soltanto ca. 150 Euro.


Comunicato stampa
Bolzano, 24/07/2015