Lettera aperta
al Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige


Digitalizzazione dei dati dei pazienti: il CTCU richiede di essere coinvolto

Il consenso informato, riguardo al trattamento dei dati sensibili dei pazienti, deve essere garantito anche alla luce del nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali


Stando a quanto dichiarato dai responsabili, per la messa in rete dei sistemi di informazioni sanitarie, in Alto Adige, ci vorranno ancora almeno due anni. Il nuovo sistema, quindi, sarà in rete a ridosso dell'entrata in vigore del nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali. Il nuovo sistema, ancora in fase di realizzazione, dovrebbe, pertanto, rispettare anche i principi enunciati nel predetto regolamento. Vista la sussistenza di parecchi interrogativi in merito al trattamento dei dati personali in ambito sanitario, è indispensabile che gli interessi dei consumatori vengano rappresentati quanto prima. Oltre alla privacy “ospedaliera”, infatti, va previsto uno standard di tutela altrettanto elevato e una effettiva protezione contro gli abusi anche con riferimento ad altri ambiti, dove la tutela della privacy è rilevante, come la privacy presso i “medici di base”, le “farmacie” e gli “altri prestatori sanitari” che accedono al sistema.

Sono ben due su tre i pazienti altoatesini che rifiutano l’archiviazione e la memorizzazione dei loro dati sanitari nel sistema centrale, come si evince dai sondaggi effettuati dal CTCU e dai medici di base. Ciò nonostante, l'idea di voler consentire ad ogni medico curante di poter accedere a tutti i dati dei suoi pazienti che sono salvati nel sistema, senza che le cartelle cliniche cartacee vengano scomodomente e dispendiosamente spedite quà e là, è auspicabile per ottenere un sistema sanitario efficiente. L'accesso ai dati, inoltre, consentirebbe di evitare la duplicazione di esami e permetterebbe di mettere a disposizione i dati per le emergenza, le cartelle cliniche, i risultati di esami fatti e relative diagnosi, nonchè di documentare la somministrazione di farmaci, consentendo di evitare incoerenze nella prescrizione di medicazioni e trattamenti.

In tutto ciò deve essere data altrettanta importanza al consenso informato dei pazienti. Il presupposto è che i dati sanitari di ogni persona possono essere archiviati e tenuti a disposizione soltanto con l’espresso consenso del paziente. Se tale consenso viene rilasciato, servono però anche strumenti idonei a garantire la tutela della privacy. Ad ogni modo il paziente deve poter disporre dei suoi dati; il principio dell’accesso agli stessi da parte di terzi è pertanto da elaborare con estrema accuratezza.

Il Centro Tutela Consumatori Utenti vede, pertanto, la necessità di partecipare, assieme ad altri rappresentanti degli interessi coinvolti, al processo di elaborazione della struttura da dare alla raccolta dati dei pazienti, al fine di poter, sin da subito, individuare i suoi molti aspetti critici e poter, di conseguenza, elaborare le adeguate tutele.


Comunicato stampa
Bolzano, 18/12/2015