Le tipologie dei creditiLa parola credito si riferisce, per definizione, ad un “affidamento” di denaro: fanno parte del mondo degli strumenti creditizi tutti i servizi che, sempre o solamente in determinate circostanze, mettono a disposizione dell’interessato una somma di denaro a credito.L’esempio più tipico è la carta di credito, che può essere usata per effettuare dei pagamenti, il cui rimborso all’emittente della carta avverrà successivamente; un altro esempio è il conto corrente bancario, che può essere usato anche “a debito” tramite il fido; è uno strumento creditizio il credito al consumo, anche quando si realizza tramite una c.d carta revolving; lo è un prestito personale, finalizzato o meno, così come il mutuo per la casa. Ogni strumento creditizio presuppone un apposito contratto, che ne regola modalità di funzionamento e costi. Il conto corrente bancarioOrmai quasi tutti abbiamo un conto corrente, presso una banca o presso le Poste, oppure online su Internet. Lo utilizziamo per i servizi di deposito, incasso, addebito ed accredito, carte di pagamento. Nello scegliere, alle valutazioni di comodità ed accessibilità, avremo certamente affiancato un ragionamento sui costi, sui servizi da richiedere ecc. Eppure non tutti sanno che non esiste un conto più vantaggioso di un altro in assoluto, ma bisogna verificare caso per caso, in base al tipo di utilizzo che se ne fa, quale sia il conto più conveniente in rapporto alle nostre esigenze.Le condizioni più rilevanti per valutare la convenienza di un conto sono:
L’apertura di credito: il fidoPuò capitare di “andare in rosso” sul conto corrente, circostanza che comporta normalmente spese notevolissime: si va dalla commissione di massimo scoperto (si va dallo 0,125% all'1,5%, calcolato trimestralmente sulla punta massima del debito) agli interessi passivi, sempre a due cifre, alle eventuali penali applicate “una tantum” al momento in cui che il saldo del conto è negativo.E’ preferibile richiedere sin dall’inizio (ma si può farlo anche successivamente quando se ne presenti l’esigenza) l’apertura di credito in forma di fido, ovvero la possibilità di disporre di una somma aggiuntiva di denaro, a copertura delle operazioni in debito sul conto corrente, alla quale si applicano condizioni migliori, concordate. Il mutuo per l’acquisto della casaIl mutuo è un finanziamento a medio-lungo termine, concesso da una banca o un intermediario finanziario per l’acquisto, la trasformazione o la ristrutturazione di una casa. Garantito da ipoteca, raggiunge normalmente l’80% del valore stimato dell’immobile e il 100% nei casi in cui garanzie aggiuntive siano prestate dal consumatore; la durata varia da 5 a 30 e anche 40 anni.Le tipologie di mutuo riguardo al tasso
Il consumatore ha facoltà di trasferire il mutuo da una banca ad un’altra (surrogazione): la banca che lo gestiva non può opporsi né applicare penali o costi di alcun tipo. Il prestito vitalizioIl prestito vitalizio ipotecario, istituito e regolamentato con legge n. 248 del 2 dicembre 2005, ha per oggetto la concessione da parte di aziende, istituti di credito o intermediari finanziari, di finanziamenti a medio e lungo termine con capitalizzazione annuale di interessi e spese, e rimborso integrale in unica soluzione alla scadenza, assistiti da ipoteca su immobili residenziali, riservati a persone fisiche con età superiore ai 65 anni compiuti.Come funziona? L’anziano può chiedere un prestito pari al massimo al 50% del valore della sua casa (ma la somma realmente concessa tiene conto anche dell’età del richiedente), che dovrà essere rimborsato in un’unica soluzione alla sua morte dagli eredi, altrimenti la società che ha erogato il prestito potrà escutere l’ipoteca e vendere la casa, rimborsando agli eredi la differenza eventuale tra il ricavo e il credito vantato. La legge non ha previsto come obbligatoria la concessione della facoltà di rimborso anticipato per il richiedente, nel caso in cui l’esigenza del credito sia cessata, né la possibilità di assicurazioni sostitutive dell’intervento degli eredi. Il credito al consumo ed i prestiti finalizzati e personaliQuesta materia è disciplinata nel Codice del Consumo agli artt. 40-43: comprende tutti i prestiti, finalizzati e non, erogati al consumatore (non al professionista nell’ambito della sua attività) nei limiti d’importo compresi tra 150 Euro e 30.000 Euro, con esclusione dei prestiti finalizzati all’acquisto o restauro d’immobili. Ricadono in questa categoria di strumenti creditizi anche le dilazioni di pagamento concesse al consumatore dai venditori di beni e servizi (acquisti con pagamento a rate).E’ molto importante sapere che le menzioni pubblicitarie di prestiti a “tasso zero” non comportano affatto un costo nullo dell’operazione di finanziamento, poiché al tasso d’interesse applicato si devono aggiungere oneri e spese a carico del consumatore, come ad esempio le spese d’istruttoria, le spese di incasso delle rate, le assicurazioni obbligatorie, i costi dell’attività di intermediazione se presente, ecc. Per questo chi offre un prestito è tenuto ad indicare oltre al TAN (Tasso Annuo Nominale) anche il T.A.E.G. (Tasso Annuo Effettivo Globale). Quest’ultimo rappresenta nel modo più completo possibile il costo del finanziamento. Si tratta di un tasso puramente virtuale, di un indicatore del costo globale utilissimo per paragonare offerte diverse. La carta di creditoE’ uno strumento estremamente diffuso, che negli anni si è evoluto e differenziato in diverse forme: la carta di credito tradizionale, con addebito mensile sul conto corrente bancario del cliente delle spese effettuate, ovvero “a saldo”; la carta “revolving” che consente una restituzione rateale (di cui parliamo diffusamente nel prossimo paragrafo); la carta “option” che consente al cliente di scegliere in un secondo momento l’attivazione della modalità revolving.La carta revolvingQuesta tipologia di carta di credito ricade nella categoria del credito al consumo. La carta revolving è del tutto simile ad una comune carta di credito: consente di effettuare spese nei limiti del plafond prestabilito ma prevede il rimborso rateale del prestito, naturalmente con interessi. Non è vincolata all’acquisto di beni o servizi specifici, a differenza del prestito finalizzato, e per questo è affine al prestito personale.E’ sempre consigliabile, prima di accettare una carta revolving, verificare attentamente sia il TAEG (normalmente indicato come ISC, ovvero Indice Sintetico di Costo) che le regole di utilizzo, leggendo il contratto. I prestiti di consolidamento e la rata unicaL’offerta insistente di credito, veicolata da messaggi pubblicitari tesi a far sottovalutare l’impegno di restituzione, ha sostenuto un vero e proprio boom dell’indebitamento delle famiglie (che però nel nostro paese non è allarmante come in altri). Il credito è un business molto remunerativo per le imprese bancarie e finanziarie.Può accadere, che la contrazione di diversi prestiti personali e prestiti finalizzati, porti il consumatore ad una situazione debitoria difficilmente gestibile, complicata da un accavallarsi di scadenze indipendenti fra loro da onorare, versando rate grandi e piccole a diversi istituti di credito.
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ATTUALE
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