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Projekt INFORMACON: Information, Bildung, Beratung zu den unfairen Handelspraktiken


Attenzione alle vendite "porta a porta": il caso dei rivelatori di fughe di gas
La loro installazione non è obbligatoria!


Negli ultimi giorni si stanno moltiplicando le segnalazioni al CTCU riguardo un’azienda che sta vendendo rivelatori di fughe di gas attraverso il sistema delle vendite "porta a porta".

Pare che i rappresentanti di tale ditta si presentino agli ignari consumatori come “esperti riconosciuti del settore gas”, che devono procedere all’installazione di tali apparecchi. L’apparecchio in questione (o meglio gli apparecchi in questione, perché possono essere di diverso tipo a seconda della funzione e dell’impianto domestico), è un dispositivo di sicurezza che dovrebbe servire all’allerta in caso di fughe di gas negli impianti di casa. Per l’acquisto viene richiesto un prezzo di ben 199 euro (c’è chi ha versato comunque anche oltre 369 euro per due apparecchi), da versare in contanti ai rappresentanti. Sul mercato si possono acquistare simili apparecchi a prezzi variabili, di norma fra i 60 e i 120 euro.

Consumatori riferiscono al CTCU che, in occasione della vendita, è stato loro detto che l’installazione dell’apparecchio sarebbe “obbligatoria” e “prevista dalla legge”. Nella commissione che viene fatta sottoscrivere viene invece chiaramente specificato che si tratta di un “acquisto” di un prodotto e che non vi è affatto l’obbligo per legge di installare il dispositivo in questione.
I consumatori non sono perciò assolutamente obbligati a dare accesso alla propria abitazione ai venditori di questi prodotti, né tanto meno ad acquistare il prodotto.

Attraverso la comunicazione di informazioni commerciali non corrette riguardanti la presunta obbligatorietà di detti prodotti, la decisione di acquisto dei consumatori viene notevolmente influenzata e molti di loro potrebbero essere convinti ad accettarne l’acquisto. A tal fine si parla di “pratiche commerciali scorrette” (art. 20 del Codice del Consumo), le quali vanno segnalate all’Antitrust.

Trattandosi inoltre, nel caso di cui stiamo parlando, di “vendite porta a porta” al consumatore è consentito recedere (cd. ripensamento) dal contratto stipulato entro 10 giorni lavorativi dalla sua sottoscrizione, a mezzo lettera raccomandata a.r. (art. 64 del Codice del Consumo). L’apparecchio va, in questo caso, restituito alla sede della ditta a spese dello stesso consumatore.

I consulenti del CTCU sono a disposizione per ogni informazione sulla questione presso la sede del Centro (via Dodiciville, 2 – Bolzano) oppure al n. tel. 0471 975597 oppure per mail a: info@centroconsumatori.it . Presso il CTCU è anche disponibile un fac simile della lettera di ripensamento.


Comunicato stampa
Bz, 05.08.2011