Vendite piramidali e catene di Sant’Antonio al bando

Ogni anno in Italia a danno di migliaia di cittadini si consumano truffe sotto forma di vendite a domicilio, vendite piramidali e catene di Sant’Antonio. Finalmente anche l’Italia, come giá la maggior parte dei paesi europei, ha adottato una normativa per combattere il dilagare di questo fenomeno.

Il 17 settembre è entrata in vigore la legge n. 173/2005 che regola la “Disciplina della vendita diretta a domicilio e tutela del consumatore dalle forme di vendita piramidali”.

La prima parte del provvedimeto è dedicata alla regolamentazione delle vendite a domicilio, con l’introduzione di maggiori obblighi di trasparenza per gli operatori commerciali impiegati nel settore, e piú garanzie per gli acquirenti.

La seconda parte della normativa, è dedicata al “divieto delle forme di vendita piramidali e di giochi o catene”.

La legge definisce reato il comportamento di coloro che organizzano o semplicemente prendono parte a questo genere di attivitá, prevedendo sanzioni penali che comportano l’arresto da sei mesi ad un anno o l’ammenda da 100.000 € a 600.000 €.

L’art. 5 recita testualmente: “sono vietate la promozione e la realizzazione di attività e di strutture di vendita nelle quali l’incentivo economico primario dei componenti la struttura si fonda sul mero reclutamento di nuovi soggetti piuttosto che sulla loro capacità di vendere o promuovere la vendita di beni o servizi determinati direttamente o attraverso altri componenti la struttura.

È vietata, altresì, la promozione o l’organizzazione di tutte quelle operazioni, quali giochi, piani di sviluppo, “catene di Sant’Antonio”, cha configurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone e in cui il diritto a reclutare si trasferisce all’infinto previo il pagamento di un corrispettivo”.

La L. 173/2005 ha come scopo non solo quello di tutelare i consumatori da raggiri e truffe, che troppo spesso vengono perpetrate in questo genere di vendite, ma anche quello di salvaguardare le imprese commerciali che operano nel pieno rispetto della normativa vigente.


Comunicato stampa, 19.09.2005