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Finanziamenti rateali con finanziarie:
attenzione al rimborso regolare delle rate!Come si sa, il ricorso a finanziamenti e prestiti rateali da parte della famiglie altoatesine per l’acquisto di beni e servizi o semplicemente per far fronte al “caro-vita” è in continuo aumento. Non sempre capita tuttavia che il rimborso del prestito alla banca o alla finanziaria avvenga regolarmente, vuoi perché a fine mese i soldi per pagare la rata non ci sono, vuoi magari a causa del disguido bancario o postale che ha impedito l’incasso regolare della rata. Le conseguenze di tali ritardi possono essere pesanti!
In primo luogo si rischia di vedersi revocare il cd. “beneficio del termine”, cioè la possibilità di rimborsare il prestito appunto con comodi pagamenti rateali mensili. Questo può capitare già nel caso ci si dimentichi di pagare una o due rate del finanziamento. Quasi tutti i contratti con le finanziarie prevedono infatti che “il mancato pagamento di una (o due) rate comporta la facoltà per la società di dichiarare a carico del Cliente la decadenza del beneficio del termine”.
In secondo luogo la società finanziaria, in genere senza nemmeno chiedere i motivi del ritardato pagamento, declassa la posizione del consumatore ad “incaglio” e dà subito mandato ad una società di recupero credito esterna di avviare la procedura di recupero dell’intero debito residuo. Conseguenza: il consumatore si vede recapitare una lettera-monitoria in cui la società di recupero crediti - quindi non più la finanziaria - lo intima di rimborsare non solo le rate insolute, bensì anche l’intero debito residuo. Il consumatore d’ora in avanti si vede costretto quindi a trattare con un soggetto che non è più la società che gli ha erogato il credito, bensì con una società terza, con sede magari in una diversa città. Non solo! A volte, nel tentativo di ripristinare con detta società il beneficio del termine di cui detto, al consumatore viene chiesto il rilascio di cambiali, a “garanzia” dei pagamenti futuri. Per non parlare poi degli interessi di mora, delle spese di recupero e delle ulteriori spese che gli vengono addebitate a seguito del ritardo. Insomma….un macello!
Ultimo ma non ultimo: la “lista dei cattivi pagatori”. Ne abbiamo già parlato in passato. Il rischio molto concreto di un ritardo nel pagamento di un finanziamento è quello di finire nelle cd. banche dati che rilevano rischi finanziari (es. CRIF). In pratica si viene censiti, con tanto di nome e cognome, all’interno di banche-dati, in qualità di cattivi pagatori. Sono banche dati che servono al sistema bancario e finanziario per identificare coloro che non hanno adempiuto correttamente alle proprie obbligazioni di rimborso di un credito. Il guaio è che si rimane censiti anche per anni e questo può causare noie infinite quando si ha poi bisogno di richiedere un prestito o un mutuo presso un altro soggetto finanziatore.
Dal gennaio 2005 è in vigore un CODICE DI DEONTOLOGIA e di BUONA CONDOTTA, che dovrebbe garantire maggiore tutela ai clienti di banche e finanziarie e regole più precise nel delicato ambito della privacy di questo settore.
Il nostro consiglio:- Nella decisione di acquisto e pagamento di un prodotto accertatevi se sia proprio necessario aprire un finanziamento e calcolatevi in anticipo, soprattutto, se sarete in grado di rimborsare puntualmente le relative rate!
- Verificate sempre con estrema attenzione che la rata sia stata regolarmente pagata dalla Vs. banca (eventuale RID o bonifico bancario con addebito del conto corrente) e che il pagamento sia andato a buon fine.
- Per avere certezza assoluta del pagamento, meglio effettuarlo direttamente in posta a mezzo dei bollettini postali intestati alla società che ha concesso il finanziamento;
- se ci si accorge di essere in ritardo con il pagamento di una rata, è bene provvedere al più presto alla sua regolarizzazione, dandone comunicazione via fax alla società che ha erogato il finanziamento.
Info, Aprile 2011
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