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Palese discriminazione nell’assegnazione delle classi di merito bonus-malus fra cittadini italiani ed esteri
Il CTCU si rivolge alla Commissione Europea
Il Sig. Meier ha 48 anni ed è cittadino germanico; guida senza sinistri da ben 25 anni. Avendo ricevuto un’interessante proposta di lavoro si è trasferito in Alto Adige con tutta la sua famiglia. La sua autovettura con targa tedesca è stata quindi immatricolata in Italia, ed il sig. Meier si è messo alla ricerca di una polizza rc auto “conveniente”. In Germania per la sua polizza auto pagava 190 euro; la migliore offerta che ha trovato sulla piazza di Bolzano ammonta invece a 530 euro: ben 430 euro in più rispetto al premio pagato in Germania!
Il motivo di questa differenza abissale non è solo il livello generalmente più alto dei premi in Italia. Incide molto anche il fatto che i 25 anni di guida senza incidenti garantivano al sig. Meier la classe di rischio più bassa in Germania, mentre in Italia gli vengono riconosciuti soltanto 5 anni della sua “storia assicurativa”.
In base alla Circolare ISVAP n. 555/D del 2005 ad un proprietario di veicolo con cittadinanza estera, che vuole immatricolare ed assicurare il suo veicolo in Italia, viene riconosciuta al massimo la 9a classe di merito. E questo solo nel caso in cui possa produrre una regolare certificazione da parte della compagnia assicuratrice estera.
Il sistema bonus-malus prevede in Italia 18 classi di merito (cd. classi universali). Chi entra nel sistema per la prima volta viene inserito nella classe 14. Dopo ogni anno di guida senza sinistri si avanza di una classe (il “bonus”), fino alla classe migliore, ovvero la 1a. Se invece l’assicurato provoca un sinistro, viene retrocesso di due classi (il “malus”). In questo caso si passa ad es. dalla 10a alla 12a classe.
A seconda della classe di merito varia anche il premio: più bassa la classe, più basso risulta anche il premio.
Tale modus operandi comporta quindi notevoli svantaggi per gli assicurati con cittadinanza estera. “Come” hanno guidato nel passato viene riconosciuto attualmente in Italia solo in minima parte, a differenza di quanto viene conteggiato nel caso si tratti di cittadini Italiani.
Il sig. Meier considera tale norma una palese, illegittima “discriminazione” nei confronti di un cittadino estero, pur se appartenente all’Unione europea: con il riconoscimento della 1a classe di merito pagherebbe, infatti, soltanto 295 euro, invece che 530 euro!
Anche il CTCU è del parere che all’interno dell’Unione Europea non vi dovrebbero essere simili disuguaglianze. Per questo motivo la questione è stata sottoposta alla Commissione Europa per le più opportune valutazioni. Allo Stato italiano è stato invece chiesto di modificare quanto prima le contestate norme.
Comunicato stampa, 19.08.2010
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