Investimenti: quando è bene uscire...

Banche ed intermediari pensano in genere a vendere, ma non danno consigli in merito a quando sia opportuno disinvestire!


Tanto sono bravi gli intermediari a piazzare in qualunque momento (se è "toro" perché è "toro", se è "orso" perché è SEMPRE E COMUNQUE il "momento buono per investire"!!!) presso la propria clientela qualsiasi genere di prodotto finanziario, tanto non lo sono a consigliare quando sia il momento più propizio per uscire da fondi e da gestioni patrimoniali.
Non vi è dubbio che nell'ambito degli investimenti finanziari sia senz'altro importante effettuare un "buon acquisto", ma sia altrettanto - se non più importante - saper effettuare anche una "buona vendita" o un’oculata scelta di disinvestimento.

In breve cosa bisogna sempre considerare:

  • Innanzitutto bisogna essere sempre coscienti del "rischio" di un investimento: è sempre buona norma conoscere a fondo il prodotto che si va ad acquistare e se non lo si comprende bene, è meglio astenersi o rinunciare all'acquisto;

  • Mai dimenticare che rischio equivale sì a possibilità di consistenti guadagni (anche in tempi rapidi) ma anche a probabilità di consistenti perdite, pure in tempi rapidi;

  • Di fronte ad un prodotto a rischio è bene dunque non solo mettere in preventivo i possibili guadagni (gli intermediari illustrano in genere abilmente i guadagni passati, ma non possono sapere nulla dell’andamento futuro di un fondo o di una gestione patrimoniale), ma anche e soprattutto le possibile perdite;

  • A tal riguardo è buona norma decidere sin dall’inizio quale sia il limite massimo di "sopportazione" di un'eventuale perdita (5-10-20% od oltre); se la perdita diventa troppo consistente, meglio vendere e limitare i danni, piuttosto che attendere improbabili risalite o troppo tempo, magari anni, come è successo a molti investitori negli ultimi tempi;

  • In ogni caso prima di effettuare qualsiasi investimento è bene porsi un obiettivo di risultato - un certo guadagno - in un preciso arco di tempo, che può essere al limite anche breve o brevissimo (vedi ad es. il caso delle azioni). Se l’obiettivo non viene raggiunto o addirittura ci si trova in perdita, è senz’altro meglio rivedere i propri obiettivi, vendere ed orientarsi altrove, verso altri prodotti e magari altri gestori.

  • Bisogna sempre pretendere da banche e da intermediari di essere tenuti aggiornati sull’andamento di un investimento. Questo proprio al fine di consentire al cliente di evitare più consistenti perdite.

  • Se invece siete di fronte ad un guadagno, meglio realizzare subito il risultato positivo: meglio in questo caso vendere piuttosto che attendere nuovi, sperati guadagni. O in altri termini la parola d’ordine in questi casi è: "sapersi accontentare", piuttosto che perseverare all'infinito fino a ritrovarsi magari con il capitale ridotto all’osso!

  • Nel caso di investimento in fondi, leggersi bene le condizioni relative alla durata del fondo e alla facoltà in genere riservata al gestore di liquidare in qualsiasi momento il fondo stesso. Attenzione anche alla possibilità che il gestore cambi la politica di investimento del fondo (il grado di rischio) o alla possibilità che il fondo cambi addirittura il gestore.

Info - Bz, Aprile 2011